La pioggia lo bagna, ma non vacilla. Lo sguardo dritto al crocifisso, sul sagrato di San Pietro. Papa Francesco si muove lento, il passo breve. Il buio lo circonda, la sua sagoma si staglia imponente nella luce soffusa di qualche fiaccola.
E’ solo, il mondo è chiuso nelle case, l’umanità ferita dalla paura di un virus misterioso che attenta alla vita. Il Papa prega e la sua voce, appena sussurrata, risuona forte fino a Londra, New York, Hong Kong. Alza la mano, concede la benedizione urbi et orbi.
Il silenzio del mondo è un urlo nella notte di Roma.